lunedì 21 novembre 2011

Siamo solo piccole frecce di un grande arco

Siamo anonimi, passeggeri solitari in questo pianeta fatto di tante formichine pensanti. Siamo tanti, troppi, ci schiacciamo a vicenda convinti di aiutarci. Siamo solo sabbia anzi granelli di sabbia della stessa spiaggia. Siamo le emozioni che proviamo e non quelle che facciamo provare. Ecco che io, per sei anni, mi sono illusa di poter essere qualcosa di più di un granellino di sabbia, magari una conchiglia o un’onda del mare addirittura! Ma ora ho capito che anche divenendo onda o conchiglia, resto una delle tante. Onde o conchiglie. Le emozioni che posso regalare con i miei scritti, sono limitate a poche persone, questo perché qualcuno, il destino ostile o persone ostili, han deciso così. Ma è inutile prendersela, ora l’ho capito. È inutile battagliare quando comunque sia, nessuno mi dà la certezza che il mio ultimo romanzo, ad esempio, valga di più di quello super pubblicizzato che vende 100.000 copie. Nessuno. Adeguarsi è vita, anche se fa male. Bisogna solo essere concreti. Non posso andare contro il destino. Non basta essere bravi per diventare scrittori, per togliersi dall’anonimato. No. È, come sempre, una questione di fortuna. Alcuni ce l’hanno, altri no. Tutto qui. Io sono tra quelli che non ce l’hanno avuta, ed è inutile che mi illuda che cambi. Almeno ora lo so, almeno ora l’ho capito.

2 commenti:

Silvia Azzaroli ha detto...

Tesora, come sai condivido gran parte della tua amarezza e frustrazione.
Non credo di essere una novella Elsa Morante, eppure so che i miei scritti piacciono a svariate persone, allora mi domando il perché certa gente che non vale un pissero va avanti e noi restiamo indietro? E' destino? Fortuna? Raccomandazioni?
Tra l'altro i critici rinomati che esaltano o stroncano il libro del vip di turno, raramente vanno a vedere un libro di uno sconosciuto o sconosciuta e se lo fanno, 90 volte su 100, lo stroncano con una cattiveria gratuita che io trovo francamente esagerata.
Resta poi un'esigua minoranza di questi vips che si degnano di leggere qualcosa di diverso e parlarne bene e ancora più raramente ne parlano in giro... Della serie bisogna avere delle sane botte di culo..
Un abbraccio forte

Unknown ha detto...

Sono d'accordo su tutta la linea. Purtroppo sai quanto detesto l'editoria in italia, divisa in tre tronconi e ogni troncone è, di fatto, il male di noi poveri scrittori. Il primo: quello degli eletti, le grandi case editrici che si rivolgono al grande pubblico. Inarrivabile, se non sei già famoso. Poi di mezzo i forti che però hanno pochi soldi e se la tirano. Pure loro pubblicano solo quello che gli garba a loro, con prevalenza per i famosi, conosciuti-raccomandati. E tra i raccomandati non mancano le putanelle di turno. E, terzo girono infernale: l'editoria a pagamento che però coabita con la microeditoria, quella che magari ti pubblica a costo zero, ma è zero anche l'apporto che dà al tuo libro. Per questo, piuttosto che farmi il sangue amaro a vita, ho deciso che nell'attesa di un cambiamento, la scrittura per me resta un hobby. Bellissimo hobby ma sempre hobby.. ^__^