domenica 18 gennaio 2009

Giudizi universali

Troppo cerebrale per capire
che si può star bene senza complicare il pane,
ci si spalma sopra un bel giretto di parole vuote
ma doppiate

Così ci dice Samuele Bersani. Giudizi universali, giudicare... concetto assai relativo. Chi giudica chi? Come giudicare un amico, uno sconosciuto, come giudicare senza pregiudizio, senza il tornaconto. Senza nuocere. Con sincerità. Ma la sincerità è sempre una cosa buona? E, soprattutto, la sincerità è sempre sincera? Ma torniamo al testo di Bersani "ci si spalma sopra un bel giretto di parole vuote
ma doppiate
" un bel giretto di parole vuote, sì, ma a cui si vuole dare un concetto preciso, anche se sono vuote, anche se potrebbero andare bene per altri 100, 1000, libri. Come non farsi uccidere da tutta questa pochezza? Dalle ingiustizie giornaliere che subiamo? Niente, subiamo. Consumiamo questo dolore in attesa di qualcosa di diverso. Accettiamo il dolore, subiamo l'ingiustizia, sublimiamo il momento nella quale avremmo la nostra giustizia, la nostra rivincita. Credo tantissimo nel concetto di "prima o poi succederà", e sono convinta che chi semina vento raccolga solo tempeste. E, allo stesso tempo, chi semina bene prima o poi raccoglie. Raccoglie bene.

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